Luminarie di Natale appese sul muro del salotto
"Il Vecchio e il Mare" mi sussurra d'andar via
Un pendolo che oscilla tra la noia e l'agonia
Una pila di Se messa di lato a tenermi compagnia
C'è una vecchia boutique alla fine della strada
Uno zingaro all'ingresso mi mostra
Tutto il tempo perso a fissare la finestra
Tutto il tempo perso a cercare una risposta
Non importa dove, quando e chi io sia
Un Idiota che si è perso nel mondo
Ma chi ce lo fa fare
A stare qui, esposti in vetrina?
E mi rividi negli occhi dei miei simili
Sagome e nomi di chi è senza voler essere
E mi rividi negli occhi dei miei simili
Come me e questa folla, nulla sorge e nulla affonda
Automi fermi a contemplare i mattoni sul muro
Siamo tutti uguali, siamo tutti dei cloni
A ogni mio passo il legno scricchiola
Ricorda il peso di un corpo che si sgretola
Riverso su un tappeto di polvere
Prendimi per mano e portami via
Quale follia elogiare
Sono l'Eternauta alla deriva
Ma chi ce lo fa fare
A stare qui, esposti in vetrina?
E cerco una risposta
Semplice
Nascosta tra le righe
Di queste pagine
Vorrei scoprirla
In una notte d'estate
Peccato che non sappia ancora leggere
Esito quanto basta per perdermi in questo Oceano
Non so come, non so quando. Mi limito a divagare
A dimenarmi per non affogare
È finita! È finita! È una grazia! Non un altro minuto
In fondo vedo il niente assoluto