E' questo beat a rendermi profetico
E' questa birra a rendermi poetico
E farmi comportare in modo poco etico
Eredito meno ciò che merito
E' questo a rendermi polemico
Poco domestico, l'ennesimo trasloco mi ha portato
A chiudere le porte, parlo poco
Gioco sporco se rispolvero un vinile
Striscia la notizia in rima e avviso le veline
Cerco un viso che sorride
E giro un film di cui ho visto già la fine
Sono il regista dei suoni che vedi
E se registro incido le pareti
Proiettando su di un muro giorni storti
Senza prospettive con le vie di fuga chiuse nei ricordi
Capelli un pò più bianchi cadono su fogli sempre meno bianchi
Scrivi quanto vuoi tanto il passato non lo cambi
Trascino i miei trascorsi sopra spalle fragili
Frammenti isterici e frenetici che si trasformano in immagini
Una pellicola mi vincola a quello che sono
E' come un film, il cui motivo dice perché suono
Io faccio il possibile in mezzo a facce impassibili
Sibilo sillabe nel silenzio dei miei simili
I sintomi che sento li tramuto in stimoli
Piuttosto che restare muto assimilando medicine inutili
Vivo per motivi futili e muoio per questioni irrisolvibili
Ustioni e lividi, i miei limiti mi portano alle corde
Vita grama chiama e la mia anima risponde e non demorde
Il mio trauma è che ricordo troppo bene
Tra un attimo ritorno aspettami sul beat se mi vuoi bene
Un'altra strofa in regia, sono immagini in poesia
Sia quel che sia io mi ci rivedo
Nostalgico di certi posti perchè lì ridevo
Ormai mi adeguo
Seguo un tempo che mi porta indietro
Tengo in mente un sample, come sempre
Preso da un supporto in bianco e nero
Non sopporto i finti miti che ne faccio volentieri a meno
Sono volontario a nero, in una musica senza dinero
Dammi un vinile anni settanta, sessanta o cinquanta
Con su la voce di chi ci canta che mi incanta
Rallento il tutto in camera oscura
Incamerando la paura di una vita insicura
Ho il timore di un lavoro che mi porterebbe fuori dalla mia natura
Scrivo sceneggiature fino a tarda notte prima che sia troppo tardi
Ricordo di quand'ero rapper alle prime armi,
Io che incastro rime e note ormai da nove anni
Licenza di far male senza il porto d'armi
Inganni guerre interne e ne riporto i danni
Ed ora se di questo pezzo non saprai che fartene
Posso capirti, le emozioni devi un pò cercartele
A volte costruirtele tra i terremoti di giornate troppo ferme
A volte la tua vita gioca a carte e te ne accorgi solo quando perde
A volte senti freddo anche sotto le coperte
A volte ami una persona solo quando parte
Certe volte i nostri muri sono solo porte aperte
Un nastro scorre nella testa e lo riavvolgo
Il tempo corre su una vibrazione e lo racconto
Canto scene di una vita con un beat in sottofondo