Silenzi intrinseci dell'essere
Dal portafoglio perdo sguardi come tessere
Senza il tuo è come se il mio regno non avesse re
Mi derubi di melodie che dovrei intessere
Ho fantasticato in lungo e largo ad occhi chiusi
Lastricato strade con i miei versi
Ho procrastinato fino a rinunciare quasi
Sacrificato piani per sentirsi più diversi
La vena eversiva sul blocco note
Mi scuoteva le notti vuote
Forse una dote o cose idiote?
Viaggiavo senza le ruote
Tra un umore altalenante, le terapia ricreativa
Le allucinazioni da emicrania muscolo tensiva
Le formazione reattiva, le mie deduzioni
Immerso nel conformismo alienante vai bancarotta creativa
Ora con lei ci passo giornate piene
Non devo scegliere chi salvare se lo e se me
Quale secondo fine? Così va più che bene
Non vendiamo mica fiori, abbiamo piantato il seme
E s'avvicina un po' a ciò che intendo per amarsi
A ciò che intendo per amarsi
Che in fondo basta per salvarsi
Ciò che intendo per salvarsi
Che in fondo basterebbe amarsi
E quanto m'è costato dirle passerà
E quanto m'è bastato rincontrarla
Col passare degli anni mi dico m'amerà
Eppure forse mai e poi mai lo capirà
Com'è che si sta da me, da me, da me
Com'è che si sta da me, da me, da me
Com'è che si sta
Silenzi intrinseci dell'essere
Nel portafoglio tengo sguardi come tessere
Col tuo è come se una regina mi volesse re
Sussurrami le melodie che dovrei intessere