Appoggiato sulle braccia, dietro al vetro d'un bicchiere
Alza appena un po' la faccia e domanda ancora da bere
I rumori della strada filtran piano alle pareti
Dorme il gatto sulla panca e lo sporco appanna i vetri
Cade il vino nel bicchiere poi nessuno più si muove
E non sai se fuori all'aria ci sia il sole oppur se piove
E quell'uomo si ricorda e, per uno scherzo atroce
Quasi il vino gli dà forza, l'illusione gli dà voce
E si alza sulle gambe, sbarra gli occhi e poi traballa
Come con i riflettori sopra il gesto delle braccia
La la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la la
Ma si ferma all'improvviso e ricade giù a sedere
Torna l'ombra sul suo viso, torna il vino nel bicchiere
E lontano, oltre, nel tempo, una folla misteriosa
È scattata tutta in piedi, grida: "Bravo, bene, ancora"
Son tornati i riflettori sul suo viso e sulle mani
Si alza e accenna ad un inchino per quei pubblici lontani
E più forte tra quei muri quella voce ora si è alzata
E fa tintinnare i vetri e rimbalza sulla strada
La la la la la la
La la la la la la
La la la la la la