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La Municipàl - L'Accademia Delle Belle Arti Lyrics



La Municipàl - L'Accademia Delle Belle Arti Lyrics
Official




Ti sei nascosta bene
Nell'accademia dietro Porta Rudiae
Nascosta tra le sedie
Col pane fresco, il latte e le ciliegie
Sembra ieri
Ti nascondevi per non arrossire
Tra le pieghe del tuo foulard palestinese
E ridevi a quelle circostanze così strane
Che metton fuoco alle nostre vite clandestine
E vengon fuori le ultime sgualcite mille lire
La Montessori, quante cose avrà da raccontare

E venne il tempo che mi innamorai
Dello sguardo di un passante
Mentre gli aeroplani cadono per noi
E venne il tempo di abbandonare Freud
E di affrontar le mie crisi di panico

Ti ho rivista al forno Quarta
In una Lecce stanca e un po' borghese
Le guance ancor più rosse
I cani e un'erba da dimenticare e già sapevi
Cosa dovevamo costruire
Per soffocare il desiderio fisso di morire
Sorridevi alle mie soluzioni alternative
E quelle storie che non ho mai saputo raccontare
Scoprivamo di non avere nulla da evitare
Che evitare alla fine è un po come morire

E venne il tempo che mi innamorai
Dello sguardo di un passante
Mentre gli aeroplani cadono per noi
E venne il tempo di abbandonare Freud
E di toglier dalla testa di aver culo
Almeno siamo in due
In due, almeno siamo in due
In due

Siamo pesci che non dormono che sussurrano in via Taranto
Siamo quelli che ritardano
Ma quando arrivano ripartono
Siamo pesci che non dormono ma si prendono per mano
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Ti sei nascosta bene
Nell'accademia dietro Porta Rudiae
Nascosta tra le sedie
Col pane fresco, il latte e le ciliegie
Sembra ieri
Ti nascondevi per non arrossire
Tra le pieghe del tuo foulard palestinese
E ridevi a quelle circostanze così strane
Che metton fuoco alle nostre vite clandestine
E vengon fuori le ultime sgualcite mille lire
La Montessori, quante cose avrà da raccontare

E venne il tempo che mi innamorai
Dello sguardo di un passante
Mentre gli aeroplani cadono per noi
E venne il tempo di abbandonare Freud
E di affrontar le mie crisi di panico

Ti ho rivista al forno Quarta
In una Lecce stanca e un po' borghese
Le guance ancor più rosse
I cani e un'erba da dimenticare e già sapevi
Cosa dovevamo costruire
Per soffocare il desiderio fisso di morire
Sorridevi alle mie soluzioni alternative
E quelle storie che non ho mai saputo raccontare
Scoprivamo di non avere nulla da evitare
Che evitare alla fine è un po come morire

E venne il tempo che mi innamorai
Dello sguardo di un passante
Mentre gli aeroplani cadono per noi
E venne il tempo di abbandonare Freud
E di toglier dalla testa di aver culo
Almeno siamo in due
In due, almeno siamo in due
In due

Siamo pesci che non dormono che sussurrano in via Taranto
Siamo quelli che ritardano
Ma quando arrivano ripartono
Siamo pesci che non dormono ma si prendono per mano
[ Correct these Lyrics ]
Writer: Carmine Tundo
Copyright: Lyrics © Warner Chappell Music, Inc.




La Municipàl - L'Accademia Delle Belle Arti Video
(Show video at the top of the page)


Performed By: La Municipàl
Length: 4:14
Written by: Carmine Tundo

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