Troppi vuoti dentro sento, certe notti mi disprezzo
E colmo la voragine con pagine, ma è un contro senso
Se scrivo un testo che strappa lacrime
Non è facile, divento fragile ogni volta che lo leggo
E non reggo tutto questo
La vita segna e ti insegna ma qui è il diavolo il maestro
Non mi guardo intorno che tanto tutto non ha senso
Spesso vorrei volare via da questo mondo perso
Sperso nell'universo guardo dall'alto in basso
Non vedo altro che fame e lame, uno contro l'altro
Ci hanno fatto fatti gli uni per gli altri
Ma da patti infranti, in un legame sciolto ormai da tanto
Intanto raccolgo ciò che lascio
Ma per sbaglio ho scambiato il falso per il vero
Non nego che ho trascurato questo campo
Per un frutto fuori bello ma che dentro ho visto solo nero e marcio
E marcio verso l'orizzonte, a largo, finché cedo
Dove il cielo spero toccherà le onde
Sì, ci credo, ma ti prego sii sincero
Ti chiedo che nessuno poi mi sveglierà la notte
Stare in disparte a volte è meglio, è il momento in cui confesso
Verità nascoste da me a me stesso
In mezzo a questo posto dove il tempo è fermo, non cerco risposte
Ma le sento sussurrate dal silenzio
Troppo spesso la vita ti inganna
E non è il fatto che finisce o che ferisce, ma il segno che lascia
Come queste cinghie sopra al collo tolgono la voce
Le corde consumate e la mia gola prega poche gocce
Essere stronzo non è un vizio
Ma fingo per mandarvi tutti a fare in culo e togliermi lo sfizio
Di vivere solo e di stare zitto, solo se mi pare
E come pare sono ancora in piedi sopra al precipizio
Attento, qua ogni bacio è finto, non c'è più
Chi ti dice il vero e come vedo lo fai anche tu
Ed ho strappato a morsi ogni conquista
Tu mi vuoi morto e mi dispiace molto, non c'è posto in questa lista
C'è chi rischia e spinge al limite
Mai stato un milite per questo stato
E sono stato portato a scrivere liriche
Che ho composto per sfogare ogni rimorso ad ogni costo
Ed ho imparato così bene che confondo sangue e inchiostro
Io non posso darti una strada da battere
Ma posso farti sbattere la testa dentro alle mie pagine
Rompere il margine e i pensieri
Io non sono il tuo domani mami
Vivo oggi e non ricordo ieri
Tu mi chiedi perché sono freddo come il ghiaccio
Mi hanno aperto il cuore e mi hanno sparso sangue e neve nello strappo
Io rimango fuori da ogni alternativa ed ogni tempo
E se ti appoggi al petto senti solo quanto fischia il vento
Chiudo finestre, filtrava luce
Buio totale, dove conduce
Chiedo perdono se sono distratto
Guardo altrove, tutto distrutto
Scrive la stanza cede
Le pareti piene di crepe formano mappe contorte
Portano a due passi dalla morte
In bilico sul baratro, riflettici un attimo
Spaccati di vita, si frappongono, è un classico
E noi dove andiamo?
Viviamo come vogliamo, come possiamo
Cercando riparo nell'ambiguo, dai ci vediamo
Vale dai, stai fuori dai guai
Che già è un casino quando giri coi tuoi
Amici di sempre, non ti sento da sei anni
Ma ancora fai danni, ancora mi cambi, ancora mi manchi
Ancora sei ancora in mezzo alla marea
Andrei via 10 anni stile Odissea
Ma vincolato nei tuoi vicoli, siamo ridicoli
A non parlarci mai, soffocando i nostri stimoli