(ìl cane, la volpe, la cívetta, il fagiano, il cavallo, il falco)
Sette cavalieri,
sette, giacche rosse,
sette cani neri
come pensieri;
e le loro donne
hanno sette gonne,
sette gli stallieri
amati ieri;
suona cupo il corno,
manca un dito al giorno,
e a giocar la sorte
di una volpe.
Scura come il cielo,
chiara come un velo,
grida sulla vetta
una civetta;
noia di risate,
noia di bevute
noia di castelli
e di duelli;
guarderanno indietro,
guarderanno il vetro
della loro vita
sempre più vuota.
Guarderanno tutti, capirà uno solo
guarderanno tutti, capirà uno solo
rivedrà le lunghe cene sotto il tiglio
il fagiano che non copre lo sbadiglio.
Torneranno tutti, mancherà uno solo
torneranno tutti, mancherà uno solo
non sarà morte, non sarà una fuga,
correrà nel vento insieme ad una strega.
Sette cavalieri,
sette finte giacche
finte come i loro
suona falso il corno,
falso pure il liorno
e di vero forse
solo la volpe
vanno verso il ponte
vanno all'orizzonte
d'illusione fieri
come guerrieri.
Torneranno tutti, mancherà uno solo
torneranno tutti, mancherà uno solo
troveranno il suo cavallo mentre beve
troveranno solo un guanto nella neve
Torneranno tutti, mancherà uno solo
torneranno tutti, mancherà uno solo
non un passo, non un segno tutt'intorno
solo un falco nero in un silenzio eterno