Piangevano proprio di gusto
Tutti i teatranti in centro
Correvano a braccia aperte
Verso le solite due piume di struzzo
E Medea ieri ha vinto ancora
Si è truccata, si è vestita, è scappata
Travestita da locandiera
Mentre l'attore della porta accanto
La cerca ancora in una scatola nera
Mancavano ancora due posti
Per riempire tutte le prime file
Eppure sono arrivati
Con i gomiti a punta e le facce quadrate
Hanno chiesto a gran voce
Una dose di noia alla donna sul palco
Che cantava a memoria la sua ultima storia
E lei li guardava, due sputi sulla sera
E forse sognava una scatola nera
"Gridare è cosa da folli"
Mi dice l'uomo al banco dei pegni
"Posso pesare il tuo male
Per poi darti tutto quello che vale
Cento battute per un vuoto costante
Sette parole per un litro di sangue
Versato dalle tempie
E se domani non dovessi arrivare a sera
Ti ho già preparato la tua scatola nera
Oggi ho aperto il giornale
Pare che io non viva da due settimane
La mia tragedia canta sotto la doccia
È una vita che uccide sempre la stessa mosca
Con la testa appoggiata ad un piatto d'argento
Persa tra la seta di un giorno perfetto
Cammina tra le luci accese di una strada senza pieghe senza guardare
E inciampa ogni giorno in un filo rosso che le appare soltanto quando è sera
Se vuoi ne parliamo questa sera a cena
Con la schiena appoggiata ad una scatola nera