una delle ultime volte che ti ho spiata trotterellavi noncurante stringevi alcune delle mie lettere stropicciate ho riconosciuto la calligrafia infantile
poco più avanti un fastidioso cestino ocra a prima vista capiente aveva decorazioni adesive grasse danzatrici gialle
da anni appoggio le ginocchia a pochi centimetri dalla porta cerco di capire cosa succede al di là la bocca semiaperta e tutto con religiosa cautela
mi interessano i più banali movimenti serali quelli ormai abituali delle braccia che preparano la cena del ventre rigonfio danneggiato da solenni dosi d'alcol da bocconi di qualunque natura ingoiati a fatica e a notte alta per l'impossibilità regolare normale di dormire di riposare