Mi stendo sul divano e
Sprofondo nel cuscino e nel buio
La luce del telefono
Mi illumina la faccia come un neon
Leggo controvoglia un po'
Le righe si confondono tra loro
Sono simili alle lacrime
Che solcano il mio viso
Poesia bruciata come la mia cena
Come ridevo io non ti piaceva mai
Sono un marinaio in mezzo al mare
Acqua salata che non posso bere
Pelle bianca fondi di caffè
La tua tazza che mi guarda da lontano
Tu Venere mi offri dell'ambra
Ma morirò disidratato per te
Non è colpa mia
Se quando piove
Ho sempre l'ombrello rotto
E quando esce il sole
Io subito mi scotto
Ti regalo la mia crema solare
Non ho più voglia dell'estate
Mi ricorda di te
Mi ricorda di te
Mi ricorda di te
Ma piano piano mi alzerò
Calpesterò le briciole di ieri
Il vetro del mio attico
Riflette la mia faccia fra i lampioni
Guardo l'orizzonte un po'
Le luci si confondono tra loro
Sembra essere l'Antartide
In attesa dell'aurora
Non è colpa mia
Se perdo sempre
Il filo dei tuoi discorsi
In macchina mi oriento
Fra gli attimi trascorsi
Non guardo più la stella polare
Non guardo più le telefonate
Ho paura di te
Ho paura di te
Ho paura di te
Non è colpa mia
Se quando piove
Ho sempre l'ombrello rotto
E quando esce il sole
Io subito mi scotto
Ti regalo la mia crema solare
Non ho più voglia dell'estate
Mi ricorda di te
Mi ricorda di te
Mi ricorda di te
E non è colpa mia se quando piove
Mi ricordo di te
Non è colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
Non è colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
Non è colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
Non è colpa mia
È colpa mia
È colpa mia
È colpa mia