Due e mezza di notte, sono ancora sveglio
Sono già tre ore che mi respinge il mio letto
Prendo le chiavi ed esco, per sentirmi meglio
La fuga è il mio diletto e forse è questo il mio difetto
Da quanto sono fuori, già non lo rammento
Tutto ciò che so è che mi allontano dal cemento
E fuggo con il corpo, fuggo con la mente
Forse sarò pazzo ma ora tutto sa di niente
Ed io ora credevo di essere autosufficiente
Ma solo questa nebbia sa colmare il mio presente
Lei che mi nasconde sia il futuro che il passato
E questo pallido mattino con il suo riflesso ambrato
E mi pesa questa carne, la domanda a me si pone
Come faccio a respirare mentre lei mi decompone
E forse salvo la mia vita con un altro antibiotico
Ma la mia condanna a morte è stato il liquido amniotico
E ora la testa è più pesante, la palpebra più mesta
Conto i giorni che rimangono
E fumo quel che resta