Come chiami il tuo mondo
S'è fatto di pezze e di fango
E musica poca
E poche parole al posto dei sogni?
Da dove viene il tuo mondo?
Non conosci gioco né magia
Hai solo occhi per guardare lontano
E un foulard in mano
In ricordo di una vecchia follia
Aveva trecce bionde dissestate
Le rughe e le unghie mangiate
Una bambina col cuore di vecchia
Lunghe bugie affogate nella bocca
Era fatto di carte
Il castello incantato
Venute via, giù, da un soffio, da un fiato
Tutto da rifare, tutto da riamare
Rimettersi in piedi
Provare a rialzare
Il muro delle colpe
E ad esso poggiarsi, per non cadere
Per non cadere
Fu colpevole il vento
Che sciolse le trecce
E i suoi capelli confusero le strade
Hai amato il pallore delle sue paure
Hai voluto portarla giù nel buio
Per insegnarle a guardare
E poi le hai detto
Appena prima di andare
"Torna alle tue trecce
Bambina mia"
Non dura che un attimo
La mia misera malinconia
Vedi di tenere a bada il tempo
Mi afferrerò al vento
Scenderò io
Stanno pigri a galleggiare i sogni
Quelli zuppi d'acqua sporca
Che nessuno vuole più