Non si può fermare perché è come un alluvione
Che trascina tutto e tutto si trasforma in fango
E non c'è più differenza tra condanna e soluzione
Tra colpevole e innocente sia se rido o piango a una giuria
Sicario di un futuro (io)
Dal quale ti ho estromesso (io)
Per mettermi al sicuro (io)
Nel caso di un processo (io)
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo
Non si può domare perché è come un uragano
Che scoperchia il capo e il capo semina i pensieri
E si perdono dovunque ma non vanno mai lontano
Tanto poi domani non sarà com'era ieri l'allegria
E torno sul fondale (io)
Più triste sul cipresso (io)
E sconto tutto il male (io)
Per quello che ho commesso (io)
Sono stato io
Che ho bestemmiato al tempio della tua armonia
E scorticato l'anima e l'ingenuità
E che ho cercato un compromesso
Nell'omertà di quel che c'è successo
Sono stato io
Che ho rinnegato gli occhi della tua euforia
E frantumato tutte le fragilità
E che ho giurato e ripromesso
La mia onestà ma non ci ho mai scommesso
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo
Non si può calmare perché è come un terremoto
Che ti spacca il cuore e il cuore crolla raso al suolo
Tra macerie di ricordi su rovine sopra il vuoto
Me ne vado con la pioggia scorsa nello scolo di una via
In mezzo a un labirinto (io)
Col tempo disconnesso (io)
E ancora vago vinto (io)
Quella come un ossesso (io)
Sono stato io
Che ho soffocato il muso della tua ironia
E avvelenato le ore di felicità
E ho rinunciato a ogni possesso
Con la viltà di chi si è genuflesso
Sono stato io
Che ho giustiziato il petto della tua agonia
E martellato i fianchi della volontà
E che ho sprangato e manomesso
La verità che provo a dire adesso
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo io stesso
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo io stesso
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo io stesso
Reo, reo, reo confesso
Reo, reo, reo io stesso