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Malastrada [Domo Version] Video (MV)






Claver Gold - Malastrada [Domo Version] Lyrics
Official




[ Featuring kenzie ]

Io mi ricordo di Tofare negli anni Novanta
Di chi guardava ancora il mondo dietro una fessura
Ed ogni gruppo di ragazzi in fondo era una banda
Che organizzava le giornate senza aver paura
In radio passano "La Cura"
Se in ogni casa c'è un mestiere, allora c'è un allievo
Mia madre che appassiva lenta senza alcun sollievo
Non conoscevo ancora la Senilità di Svevo
Il cielo si faceva nero, bombe sopra Sarajevo
E quei ragazzi sul muretto c'hanno sempre fame
Tagliano il vento sopra il Piaggio, il fumo con le lame
Mio padre aveva almeno sette bocche da sfamare
Non ha tempo per amare, non ha mai voluto un cane
Noi tornavamo quando il sole sorpassava i pini
Quando il profumo della cena usciva dal balcone
Raccontavamo dell'Italia del dopo Pertini
Di Pasadena, del Codino e l'ultimo rigore

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può

Io non mi scordo queste case, queste facce, queste strade (no)
No che non mi scordo gli occhi tristi di mia madre (mai)
Occhi stanchi di lottare, gli occhi di quando hai fame
Di quando non hai soldi e dentro il latte ammolli il pane
Le Tofare, dei bambini nei giardini, pantegane nei cortili
Di famiglie nei casini, dei graffiti fuori dagli asili
Dei periodi estivi, ogni giorno era un torneo
Che giocare in quel campetto ci sembrava il Bernabeu
Che ogni singolo goal scacciava via un pensiero
Cercavamo alternative alla noia del Piceno
Suonare i campanelli per scappare in un baleno
Stronzate per non farsi mai iniettare quel veleno
Erano gli anni dei Bulls, delle cosche, delle sfide
Delle coscienze sporche, delle mani pulite
Gli anni delle stragi, gli anni del buco nero
Gli anni di Capaci, gli anni di Via d'Amelio

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può
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Io mi ricordo di Tofare negli anni Novanta
Di chi guardava ancora il mondo dietro una fessura
Ed ogni gruppo di ragazzi in fondo era una banda
Che organizzava le giornate senza aver paura
In radio passano "La Cura"
Se in ogni casa c'è un mestiere, allora c'è un allievo
Mia madre che appassiva lenta senza alcun sollievo
Non conoscevo ancora la Senilità di Svevo
Il cielo si faceva nero, bombe sopra Sarajevo
E quei ragazzi sul muretto c'hanno sempre fame
Tagliano il vento sopra il Piaggio, il fumo con le lame
Mio padre aveva almeno sette bocche da sfamare
Non ha tempo per amare, non ha mai voluto un cane
Noi tornavamo quando il sole sorpassava i pini
Quando il profumo della cena usciva dal balcone
Raccontavamo dell'Italia del dopo Pertini
Di Pasadena, del Codino e l'ultimo rigore

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può

Io non mi scordo queste case, queste facce, queste strade (no)
No che non mi scordo gli occhi tristi di mia madre (mai)
Occhi stanchi di lottare, gli occhi di quando hai fame
Di quando non hai soldi e dentro il latte ammolli il pane
Le Tofare, dei bambini nei giardini, pantegane nei cortili
Di famiglie nei casini, dei graffiti fuori dagli asili
Dei periodi estivi, ogni giorno era un torneo
Che giocare in quel campetto ci sembrava il Bernabeu
Che ogni singolo goal scacciava via un pensiero
Cercavamo alternative alla noia del Piceno
Suonare i campanelli per scappare in un baleno
Stronzate per non farsi mai iniettare quel veleno
Erano gli anni dei Bulls, delle cosche, delle sfide
Delle coscienze sporche, delle mani pulite
Gli anni delle stragi, gli anni del buco nero
Gli anni di Capaci, gli anni di Via d'Amelio

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può

Nati dove il male vince il bene
Ma lottando per uscirne insieme
Ho spinto il pedale al massimo
E sono andato via in un attimo
Dove le carezze tra due mani
Sono solo il vizio degli umani
Dove, a volte, non puoi dir di no
Lì dove la malastrada può
[ Correct these Lyrics ]
Writer: Daycol Emidio Orsini, Gian Maria Flores
Copyright: Lyrics © Sony/ATV Music Publishing LLC

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