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Cosang - Fuje Tanno Lyrics



Cosang - Fuje Tanno Lyrics




(L. Imprudente – A . Riccardi)
Prodotto da: Luchè
Basso: Carlo Avitabile

Luchè :
Respiravo tutte le sere lo stesso odore/ un misto tra cemento e ferro e noi fieri di
nascondere il cuore/ orgoglio che fa cento all'ora, i denti gialli di dialetto/ io vestivo sportivo, maglia rossa e croce in petto/ i soldi si devono trovare per forza a furia di mangiare a morsi la vita/ una bara in petto il primo tatuaggio che vidi, ad inchiostro nero/ e i miei occhi piccoli davanti a questi bicchieri pieni, fragole e champagne/ i ferri senza morti a carico e vedi/ per i soldi di carta non c'è resto/ volano più leggeri di un uomo che ha perso le chiavi dell'anima per inseguire gli zeri/ quante corse a piedi dietro il fumo della musica/ giuro resto vero finchè i soldi non mi brucino e accusino che le mie parole siano finte/accendi i fari che non vedo il domani/ è lontano, è un dito, è una mano/donne nude, la vanità fa sentire caldo/ i fratelli fasulli fanno pesare i piaceri, liquore in mano di sera..

Rit. (x2) :
E' meglio niente insieme, che essere ricco solo
Gli occhi mezzi chiusi - fu allora -
Questo treno che ci passa sulla testa, i soldi nei poker
Fa freddo alle mani di sera - fu allora -
Perplessi i professori, la vita negli studi
Signore aiutaci qui fuori - fu allora -
Dimentichi chi eri ieri, l'ispirazione è persa
Ti senti prigioniero -fu allora -

‘Ntò :
Le labbra che bruciavano, come il coraggio dei bugiardi/ milioni d' €uro parcheggiati,
le strade dove ti spaventi/ poco distante 10 persone, due stanze, i ragazzi/ e il carattere eccessivo che li fa picchiare/ scarpe nuove, barbe lunghe come le storie che raccontano/
in sottofondo i nastri di Patrizio, “Tengo vint'anne”, frasi tristi/ fu allora/ le statue a Cristo
con i soldi delle dosi/ ora profuma di rose dove Nello riposa per sempre/ penso che serva a qualcosa, come il consiglio di un padre/ sedie girate al contrario, alcool e discorsi/ dall'isola
di Nisida fino a Secondigliano col fisico, i libri in mano/ o liberi, con i calibri/ destini scritti o scelte di vita?/ alle luci blu t'abitui/ freddo, ti difendi, non ti fidi/ una melodia accompagna l'odio/ l'edicola esaurisce le Cronache (di Napoli) , questo posto provoca rumore e commuove gli ipocriti/ X5, sale Bingo, dicci chi cazzo sei....

Luchè :
E la musica a volte calmava e altre volte schizzava/ io nascondevo le riflessioni dietro le casse e dietro gli schiaffi/ papà guardava da lontano stringendo le mani/ cambiò la fila di lato con la testa rasata/ e i suoi occhi lucidi/e nei miei la fiducia, un limite/ crescendo dove questa rabbia ci fa sentire allegri/ mani, manette, carenze d'affetto/ perdi un figlio sul marciapiede di fronte/ quest' abbraccio non è perfetto/ fu allora che lo capii

‘Ntò :
E ancora confidenza, sentimenti con gli interessi per abitudine/ ex-malavitosi, giovani nervosi/
“Roba” in cucina e fucile sotto il sediolino/ sali il palco, la (via) Caracciolo, le palme/ le palle non sono di chi spara/ occhiali fumè, ce l'hai con me? sei un violento e ti disturbi subito?/ Stupido ! Mai lasciato alla questura fotografie e impronte/ perchè forse capii che dovevo
bruciare la bandiera e l'obbedienza all'uniforme..
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(L. Imprudente – A . Riccardi)
Prodotto da: Luchè
Basso: Carlo Avitabile

Luchè :
Respiravo tutte le sere lo stesso odore/ un misto tra cemento e ferro e noi fieri di
nascondere il cuore/ orgoglio che fa cento all'ora, i denti gialli di dialetto/ io vestivo sportivo, maglia rossa e croce in petto/ i soldi si devono trovare per forza a furia di mangiare a morsi la vita/ una bara in petto il primo tatuaggio che vidi, ad inchiostro nero/ e i miei occhi piccoli davanti a questi bicchieri pieni, fragole e champagne/ i ferri senza morti a carico e vedi/ per i soldi di carta non c'è resto/ volano più leggeri di un uomo che ha perso le chiavi dell'anima per inseguire gli zeri/ quante corse a piedi dietro il fumo della musica/ giuro resto vero finchè i soldi non mi brucino e accusino che le mie parole siano finte/accendi i fari che non vedo il domani/ è lontano, è un dito, è una mano/donne nude, la vanità fa sentire caldo/ i fratelli fasulli fanno pesare i piaceri, liquore in mano di sera..

Rit. (x2) :
E' meglio niente insieme, che essere ricco solo
Gli occhi mezzi chiusi - fu allora -
Questo treno che ci passa sulla testa, i soldi nei poker
Fa freddo alle mani di sera - fu allora -
Perplessi i professori, la vita negli studi
Signore aiutaci qui fuori - fu allora -
Dimentichi chi eri ieri, l'ispirazione è persa
Ti senti prigioniero -fu allora -

‘Ntò :
Le labbra che bruciavano, come il coraggio dei bugiardi/ milioni d' €uro parcheggiati,
le strade dove ti spaventi/ poco distante 10 persone, due stanze, i ragazzi/ e il carattere eccessivo che li fa picchiare/ scarpe nuove, barbe lunghe come le storie che raccontano/
in sottofondo i nastri di Patrizio, “Tengo vint'anne”, frasi tristi/ fu allora/ le statue a Cristo
con i soldi delle dosi/ ora profuma di rose dove Nello riposa per sempre/ penso che serva a qualcosa, come il consiglio di un padre/ sedie girate al contrario, alcool e discorsi/ dall'isola
di Nisida fino a Secondigliano col fisico, i libri in mano/ o liberi, con i calibri/ destini scritti o scelte di vita?/ alle luci blu t'abitui/ freddo, ti difendi, non ti fidi/ una melodia accompagna l'odio/ l'edicola esaurisce le Cronache (di Napoli) , questo posto provoca rumore e commuove gli ipocriti/ X5, sale Bingo, dicci chi cazzo sei....

Luchè :
E la musica a volte calmava e altre volte schizzava/ io nascondevo le riflessioni dietro le casse e dietro gli schiaffi/ papà guardava da lontano stringendo le mani/ cambiò la fila di lato con la testa rasata/ e i suoi occhi lucidi/e nei miei la fiducia, un limite/ crescendo dove questa rabbia ci fa sentire allegri/ mani, manette, carenze d'affetto/ perdi un figlio sul marciapiede di fronte/ quest' abbraccio non è perfetto/ fu allora che lo capii

‘Ntò :
E ancora confidenza, sentimenti con gli interessi per abitudine/ ex-malavitosi, giovani nervosi/
“Roba” in cucina e fucile sotto il sediolino/ sali il palco, la (via) Caracciolo, le palme/ le palle non sono di chi spara/ occhiali fumè, ce l'hai con me? sei un violento e ti disturbi subito?/ Stupido ! Mai lasciato alla questura fotografie e impronte/ perchè forse capii che dovevo
bruciare la bandiera e l'obbedienza all'uniforme..
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