(A . Riccardi L . Imprudente)
Prodotto da: Luchè
Piano: Giuseppe Avitabile
Basso, keyboards: Carlo Avitabile
Ntò :
Corrono e passano le canzoni di 24 ore/ voci stanche parlano di chi è caduto e campa ancora
nelle parole/ o in petto col volto sotto un laccio d'oro/ miseria che di sera riempiva gli occhi/ riempiva le carte quando ero solo con i pensieri/ appartenevo ai posti dove crescevo/ la mia casa 470/ si arrivava alle mani ogni tanto, scale di scuola vuote/ di queste giornate rimane polvere in mano/ e non era il tempo delle facce indecise/ se mi hai sentito lo sai che il fuoco esce da bocca solo dopo che i flash entrano negli occhi/ dove sto io, angeli e diavoli dentro/
L'aria è pulita e il nome sale col contrario della vita/ e quanti fratelli con i loro fratelli scomparsi/ i vetri rotti e il sangue sparso fanno brutto per noi/ ma non per chi si divide le parti e tutta la vita fugge/ pensando a come, cercando dentro non trova l'uomo/ tutto è esperienza in mezzo a chi volta le spalle alla coscienza/ s' è perso il conto dei drammi e delle mamme adolescenti/ dove non scende lacrima che non sia vera/ i pugni più stretti dei denti e niente ci mantiene/ Amami e dammi il bene quando non lo merito, in quel momento ne avrò bisogno/ l'ho appreso nelle pietre e non lo dimentico/ mantengo la penna, per me è una scommessa/ la vergogna è falsa come le promesse/ se ci fosse un posto io ci verrei...
Rit . (x2):
Non commuoverti, non è un pezzo triste
Questo è per salutare chi se n'è andato giovane
E' polvere, non è memoria
La tocchi ancora con le mani
Ti aiuta per la vittoria, scorre nelle cose che fai
Luchè :
Per ogni tiro una ruga, non può capre chi fugge/ l'aria attorno a noi si brucia e Dio e' venduto/ io sono cresciuto prendendo la morte per gioco/un altro uomo si addormenta lasciando l'amore fuori dai suoi sogni/ più veloce dei giorni faccio salire le paure/ lasciando uscire questa poesia, ne voglio un altro po'/ e ho fuori da questi occhi un viaggio assurdo negli eccessi/ correvo dietro a palloni che ora sono Rolex/ le cose cambiano, il vento fa volare lacrime/ le persiane s'abbassano ma da dietro gli occhi ti guardano/ e il rione sa già chi morirà/ e fuori pensano ancora che a sbagliare siano loro/mi chiedo se il denaro possa spegnere questa rabbia che ho/ faccio dell' irriverenza una forza e delle fughe una corsa/ li voglio stesi a terra con gli occhi che tremano/e davanti al primo morto che vedemmo, ridevamo/ pochi ci credono che l'odio nasce da rancore/ pochi ci pensano che quest' odio cresce nelle scuole/e vede i suoi figli col vuoto avanti e i figli a fianco/una mano non vale un dito, un dito vale una mano/ chiamali e vedi se sanno in carcere come si stringono/cercando la vita in una lettera/ci hanno tenuti zitti e buoni sotto il segno delle croci/ e adesso so perchè queste ragazze non sono dolci...