Tratto dal booklet :
"Al principio dei tempi il dio Budello decise di far dono ad ogni uomo ed ogni donna di borselli e chiavi di borsello in numero eguale: borselli agli uomini, chiavi di borsello alle donne. Fece tuttavia in modo che ad ogni borsello corrispondesse una sola chiave e viceserva, poi li confuse gettandoli sulla terra. Da allora gli esseri umani di sesso opposto si cercano senza posa, nella speranza di trovare colui, o colei, che il fato destino' ad essere loro compagno per la vita.''
Leggenda iberica, XVII sec.
Ragazza che limoni sola, denoti spigliatezza.
Tant'e' che c'e' chi invidioso ti sussurra cosi': bea mona
(che in veneziano vuol dire
[canta Oliver Skardy]
che se te guanto e te scaveso in quatro tochi che no ti mia ca te capisse un casso etc.)
[Elio]
Vai, Riccardo.
[Canta Riccardo Fogli:]
Il ragazzo spigliato col borsello che tal puo' definirsi,
lui lo sa che il borsello contiene quel bisogno d'amore che hai tu, ragazzina spigliata che limoni da sola.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui
raggiungi il parco Capello col Tuttocitta'
li' trovi un drappello di uomini col borsello,
ma lui reggera' un cartello con scritto ``SONGHE IE''.
Ragazza che limoni sola, fermati un momento e ascolta.
Ti ricordi quel ragazzo, ieri al Parco Capello , che ti guardava negli occhi senza parlare?
Quel ragazzo songhe ie.
Ragazza che limoni sola, limona con fierezza, Sento che tu, dio bonino,
puoi fare breccia nel cuore di un innamorato
con gli occhi di Ben Turpin : lui per te ha progettato un borsello di vero budello.
Frena quel tuo mulinello.
Ragazzina, io ti vedi gia' donna; sara' l'effetto del budello.
C'e' un amore in ogni borsello.
Se il tuo e' proprio in quello che sfoggia lui,
ritorna al Parco Capello , lo troverai la'.
Ma in quel capannello di uomini col borsello
lui solo lo avra' in budello, e gli altri in finto bue.
In finto bue, in finto bue, in finto finto finto finto finto bue.
[Parte Sir Oliver Skardy:]
O ti fia menitea da soa, faghe veder tuti che ti se sgarszoa;
so al Parco Capeo , so sempre a tracoa, el me ripien te fa goa;
versime co a ciave che ti ga in cor, fumite un spineo, fame far l'amor,
l'amor sfacia' che nisuni te ga da', sora go un carteo con scrito so el piu' beo.
Ciuke va de bone parche' se un furegon, mi so qua co Elio scavesa' e me faso un trombon.
Oooooo iiiiiiii.
[parlato di Vittorio Cosma]
Era un luminoso pomeriggio d'aprile e i due giovani Giorgio e Piero si incontrarono nella radura di Sherwood. I ragazzi subito incrociarono i loro peni in segno di reciproca stima, quando sui loro visi stupefatti si dipinse lo stupore. Uno dopo l'altro scoprirono di avere dietro di loro Lady Marian. La ragazza emise un squassante e forte peto. Quando comincio' a correre, rossa in volto, i due ragazzi videro un peto dietro l'altro, sempre piu' potente, e capirono di essere caduti in una trappola.