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Fama 16100 - IRDUB Lyrics



Fama 16100 - IRDUB Lyrics
Official




Se potessi disegnare la mia vita creerei
Una pistola a forma di matita e darei
Un titolo ad ogni esperienza che ho attraversato, presente e passato
E se l'ho superato è solo per lei
È la sofferenza che mi ha fatto uomo
La solitudine triste inquietudine come un incudine mi ha affranto solo
Ma ho preso tutto ciò che ha cambiato il mio mondo
E mi ha reso cupo e profondo come uno scudo quando ricordo (Che)
I mie compagni giocavano spensierati io solo scrivevo stati
Su fogliettini strappati, e
Le mie compagne giocavano ai fidanzati coi bambini più viziati
Evitavano quelli come me
Nella mia testa avevo sogni e ambizioni troppo grandi
Per stare in quella scatola cranica
Cuore in pietra lavica, un lupo senza branco
Il mio nome era il ragazzo dell'ultimo banco
Mamma piangeva per cercarmi di capire e non riusciva
Ma infondo, non ci riuscivo manco io
E non tornavo la sera, saltavo il pranzo e la cena
Lei stava giunta in preghiera, cercando risposte in dio
A spasso coi problemi e l'angoscia che avevo attorno
Contando i minuti per l'alba di un nuovo giorno
Su quelle panchine con un clima ostile
Sputavo la bile con le rime tra chi non aveva molto
E ho peccato spesso e volentieri, tra lo stress e i problemi
Puntualmente chiedevi, forse era meglio ieri
Metri su metri a piedi, cercavamo rimedi
Coi diti medi al cielo cantavamo distesi
E certe notti erano più dure dei soliti
Stupefatti giorni tra le sostanze e gli alcolici
Cercando soltanto un senso logico
E ho visto la morte coi miei occhi in preda a crisi da nevrotico
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Se potessi disegnare la mia vita creerei
Una pistola a forma di matita e darei
Un titolo ad ogni esperienza che ho attraversato, presente e passato
E se l'ho superato è solo per lei
È la sofferenza che mi ha fatto uomo
La solitudine triste inquietudine come un incudine mi ha affranto solo
Ma ho preso tutto ciò che ha cambiato il mio mondo
E mi ha reso cupo e profondo come uno scudo quando ricordo (Che)
I mie compagni giocavano spensierati io solo scrivevo stati
Su fogliettini strappati, e
Le mie compagne giocavano ai fidanzati coi bambini più viziati
Evitavano quelli come me
Nella mia testa avevo sogni e ambizioni troppo grandi
Per stare in quella scatola cranica
Cuore in pietra lavica, un lupo senza branco
Il mio nome era il ragazzo dell'ultimo banco
Mamma piangeva per cercarmi di capire e non riusciva
Ma infondo, non ci riuscivo manco io
E non tornavo la sera, saltavo il pranzo e la cena
Lei stava giunta in preghiera, cercando risposte in dio
A spasso coi problemi e l'angoscia che avevo attorno
Contando i minuti per l'alba di un nuovo giorno
Su quelle panchine con un clima ostile
Sputavo la bile con le rime tra chi non aveva molto
E ho peccato spesso e volentieri, tra lo stress e i problemi
Puntualmente chiedevi, forse era meglio ieri
Metri su metri a piedi, cercavamo rimedi
Coi diti medi al cielo cantavamo distesi
E certe notti erano più dure dei soliti
Stupefatti giorni tra le sostanze e gli alcolici
Cercando soltanto un senso logico
E ho visto la morte coi miei occhi in preda a crisi da nevrotico
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Writer: Fama 16100, Luca Fabbrizio
Copyright: Lyrics © O/B/O DistroKid

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Fama 16100 - IRDUB Video
(Show video at the top of the page)


Performed By: Fama 16100
Length: 2:41
Written by: Fama 16100, Luca Fabbrizio

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