La vedi nel cielo quell' alta pressione
La senti una strana stagione
Ma a notte la nebbia ti dice d'un fiato
Che il dio dell' inverno è arrivato
Lo senti un aereo che porta lontano
Lo senti quel suono di un piano
Di un Mozart stonato che prova e riprova
Ma il senso del vero non trova
Lo senti il perchè di cortili bagnati
Di auto a morire nei prati
La pallida linea di vecchie ferite
Di lettere ormai non spedite
Lo vedi il rumore di favole spente
Lo sai che non siamo più niente
Non siamo un aereo né un piano stonato
Stagione, cortile od un prato
Conosci l'odore di strade deserte
Che portano a vecchie scoperte
E a nafta, telai, ciminiere corrose
A periferie misteriose
E a rotaie implacabili per nessun dove
A letti, a brandine, ad alcove
E lo sai che colore han le nuvole basse
E i sedili di un' ex terza classe
L'angoscia che dà una pianura infinita
Hai voglia di me e della vita
Di un giorno qualunque, di una sponda brulla
Lo sai che non siamo più nulla
Non siamo una strada né malinconia
Un treno o una periferia
Non siamo scoperta né sponda sfiorita
Non siamo né un giorno né vita
Non siamo la polvere di un angolo tetro
Né un sasso tirato in un vetro
Lo schiocco del sole in un campo di grano
Non siamo, non siamo, non siamo
Si fa a strisce il cielo e quell'alta pressione
È un film di seconda visione
È l'urlo di sempre che dice pian piano
Non siamo, non siamo, non siamo