Conserva una certa fiducia per cose immorali
Le piace conoscere bene meccaniche cerebrali
Non ricorda più
Di quando eravamo liberi
Da questo traffico e da questa crisi
Dai punti morti delle stagioni
Malgrado le nostre coscienze si portino dietro
Ricordi spietati dell'uomo e del suo diniego
Il telefono squillò
"Stasera non posso non uscire
Ho troppe cose a cui pensare
Questioni importanti alle quali sfuggire"
Fingiamo di credere ancora
In calici che si incrociano
In denti che si imbiancano
Che fino a spezzarsi ammiccano
In trenini perfetti che partono
E ritornano
E alla noia
Ci riportano
Si veste di grida violente per farsi ascoltare
Riempie di fumo i suoi giorni pensando di respirare
Ha ragione lei
Noi non siamo liberi
Noi siamo il traffico, noi siamo crisi
Polsi legati e pur sempre divisi
Fingiamo di credere ancora
In calici che si incrociano
In denti che si imbiancano
Che fino a spezzarsi ammiccano
In trenini perfetti che partono
E ritornano
E alla noia
Ci riportano