Ti immagino seduta, ferma ad aspettarmi
Io che finisco sempre per innamorarmi
Di un'immagine, fragile
Le tue guance fradice
Le tue gambe stanche
L'acre del mattino distante
Sviscerare ricordi
I soliti accordi
Sentimenti discordi
Se mi menti mi assordi
Qualcosa mi morde da dentro
Vomito ma no, non sono sfatto in centro
Cuori strappati in velcro
Non sento più quel vento
Questa domenica sembra più un lunedì
Dai dove sei che corro a prenderti
Perso nella solita stazione
Ma di treni ne ho più persi che presi
Lontana ma sei qua a due metri
Ed è cascato un altro albero nel parco
E a confonderti con te mi sento sempre sporco
Ed è cascata la speranza sullo stesso prato
Non ci penso, nel frattempo, me ne sto sdraiato
Viaggiare nei miei sogni sembra più facile
Contachilometri indica se potrò stare in pace
Il sole cuoce, dolce
Come un vetro rotto in riva al mare
Mi accarezza con il fine di plasmare
Con la voce intatta e il tatto di scordarti
È un fatto che non sono stato ad aspettarti
Ho smesso di guardare il tuo riflesso alla tv
Mi manca l'aria, non mi manchi più
Mi specchio nell'ombra
Stasera l'aria è torba
La mia luna è storta
E la tazzina sporca
Che cola lungo il bordo
E macchia tutto intorno
Mi giro nel letto
L'ennesimo difetto
Ricerco quel rispetto
In fondo a quel cassetto
E appendo un tuo ricordo in stanza
Il tuo nome è così chiaro su quel pezzo di carta
Ed è cascato un altro albero nel parco
E a confonderti con te mi sento sempre sporco
Ed è cascata la speranza sullo stesso prato
Non ci penso, nel frattempo, me ne sto sdraiato
Ed è cascato un altro albero nel parco
E a confonderti con te mi sento sempre sporco
Ed è cascata la speranza sullo stesso prato
Non ci penso, nel frattempo, me ne sto sdraiato