(R. Facini/R. Fogli/G. P. Bertuzzi)
Fuori era freddo, si vedeva dai vetri appannati della finestra,
lei si stava vestendo lentamente
come per fermare il tempo:
stava piangendo in silenzio;
salì sui suoi tacchi
e soffiandomi un bacio con la mano sinistra
disse "darling, I love you"
E' già il giorno dopo, è pagina bianca,
fa freddo e tu sei lontana
e noi siamo qui, io, la gatta e i tuoi jeans,
ci manchi in modo esagerato
darling, I love you!
Scivola e sfuma un raggio di luna
cadendo tra una stella e un pensiero
che, buttato per terra, non sa più decollare
ma perché è tanto difficile amare?!
E' così il giorno dopo, ma è sempre il giorno dopo,
non dovrei lasciarti andar via
o non dovevo farti entrare così dentro,
così dentro di me.
Ma tu di chi sei e di me cosa fai?
Arrivi, parti, mi lasci il segno,
sei un angelo in volo o l'inferno del cuore
come il giorno dopo senza ritorno?
E ti aspetterò coi miei incubi
nella notte di Natale, come un temporale,
tu questa notte dove sei
in mezzo a questo cielo
se chiudo gli occhi vedo te, ti aspetto.
E' così il giorno dopo, ma è sempre il giorno dopo,
non dovrei lasciarti andar via
o non dovevo farti entrare così dentro,
darling, I love you,
così dentro di me.
E ti aspetterò coi miei incubi
nella notte di Natale, come un temporale
darling, I love you,
darling, I love you.